mercoledì 23 febbraio 2011

la sequela di fatti "simili"

I servizi dei telegiornali possono essere illuminanti circa i principali meccanismi che governano la produzione del flusso televisivo. In particolare i servizi di secondo piano, quelli che arrivano fatalmente dopo la politica, la cronaca e i principali avvenimenti del giorno (almeno secondo l’impaginazione tradizionale, che pure negli ultimi anni sta progressivamente perdendo rigore).

Ieri sera seguivo il Tg1 delle 20.30 (che in quest’epoca Minzoliniana è divenuto un caso di studio esemplare sotto molti punti di vista) e mi sono imbattuto in uno di quei servizi che – a livello giornalistico – non dicono quasi nulla, ma – a livello meta-giornalisitco - sono assai esplicativi.
Il servizio prendeva spunto da un fatto (ma è secondario sapere se il fatto sia tale):  la sera precedente, a Venezia, un’automobile era passata sul ponte di Calatrava, che oltre a essere progettato dal noto architetto è un ponte pedonale. Il ponte non aveva riportato alcun danno, ma l’automobilista – “probabilmente confuso dai fumi dell’alcool” – era stato fermato dalla polizia.
Questo sarebbe tutto. E’ lecito chiedersi, direi, se per un fatto del genere varrebbe la pena occupare il tempo di un servizio (almeno 2 minuti) sul principale telegiornale nazionale in un periodo in cui, tra scandali politico-giudiziari e rivolte di popolo nell’area del Mediterraneo, non mancano certo notizie da approfondire.

La risposta, a ben vedere, è rivelata dal servizio stesso, che già dopo pochi secondi (il tempo di dirlo) abbandonava il fatto per avviare un ricca sequela di tanti casi “simili”: tutti i ricordi – a memoria televisiva – che hanno visto monumenti più o meno celebri essere di volta in volta sfregiati, colorati o semplicemente coinvolti in qualche iniziativa. II telespettatore era così coinvolto in una lunga operazione di reminiscenza per riconoscere nelle immagini tanti ricordi giustapposti: dalla Fontana di Trevi con l’acqua colorata di rosso alla Barcaccia di Piazza di Spagna rovinata dai vandali fino alla scalinata di Trinità dei Monti percorsa da palline colorate. Nessuna necessità di distinguere, né di spiegare le (enormi) differenze tra i vari casi; evidente che non c’è alcuna finalità informativa in un servizio di questo tipo.

La verità è che i telegiornali italiani sono densamente popolati di servizi come questo, notizie non-notizie, la cui presenza è motivata esclusivamente da meccanismi di lettura implicitamente attribuiti al telespettatore. Identificarli e riconoscerli è il primo passo per averne consapevolezza.

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