domenica 23 giugno 2013

L'uovo e la gallina di McLuhan

"Invece di continuare a chiedersi se sia nato prima l'uovo o la gallina, è necessario riconoscere che la gallina è solo l'idea escogitata da un uovo per produrre altre uova".

Mentre sto leggendo il libro di Freccero sulla televisione (che consiglio), colgo improvvisamente tutta la portata di questa nota divertente frase di McLuhan.
È la pagina del libro dedicata al rapporto dialettico tra media e cultura: un medium può modificare la cultura di una società, influendo sulla strutturazione del modo di pensare delle persone? oppure si tratta di uno specchio fedele in grado di rappresentare con chiarezza quello che è già lo spirito di una società?

Ecco, smettiamo di chiedercelo e - associando "uovo" a "medium" e  "gallina" a "società" - andiamo a comprendere quanto sia profondo, potente, irriducibile, l'effetto sociale dei media.


domenica 9 giugno 2013

Come i Poke a Facebook - 2

Capire il significato dei termini usati nei social network è sempre complicato e può essere illuminante. Poke, ad esempio, ha una storia da raccontare.

In inglese significa letteralmente "stuzzicare" qualcuno per attirarne l'attenzione. Fu scelto dai creatori di Facebook qualche anno fa per una funzione che consentiva di mostrare interesse per un profilo personale senza chiedere "amicizia" o scrivere una mail. L'idea era fornire un modo "ufficiale" per mostrare a qualcuno il proprio personale interesse, a cui il destinatario  poteva rispondere accettando le attenzioni. Se pokavi qualcuno, nella sua pagina appariva un'icona a comunicarglielo e chiedergli feedback, se lui sceglieva poke back allora Facebook consentiva ai due di essere temporaneamente "amici" e vedere i propri profili personali per una settimana.

Evidentemente la funzione non ha avuto successo, visto che già pochi mesi dopo era stata semplificata, rimanendo solo un modo per inviare squilli virtuali per attirare l'attenzione dei destinatari (questa volta già "amici"), così come peraltro già facevano gli utenti di Messenger. Un modo di comunicare, questo sì, che si è diffuso tantissimo e che accomuna i social network ai telefonini nel loro "muto" utilizzo: il trillo diventa una forma di comunicazione tutta da decifrare, che spesso non vuol dire solo "Ti ho pensato", ma molto di più in base a ciò che i due dialoganti già conoscono. Un messaggio articolato, eppure senza parole.

La terza generazione di Poke è storia recente, che estremizza questo modo di comunicare. A inizio 2013, infatti, Facebook ha lanciato una nuova applicazione per smartphone che si chiama, appunto, Poke. La app consente di inviare ai propri amici messaggi multimediali istantanei, brevi testi corredati di una fotografia o di un video, che si autodistruggono pochi secondi dopo essere stati letti dal destinatario. Chi invia il messaggio infatti decide per quanti secondi (1, 3, 5 o 10) il contenuto potrà essere letto dopo l’apertura, prima di auto-distruggersi automaticamente e sparire dal telefonino. Carpe diem!

L'idea dell'autodistruzione del messaggio non è originalissima, visto che da prima di Poke la usa Snapchat, una applicazione che ha riscosso un discreto successo negli Stati Uniti e che consente di inviare da smartphone a smartphone fotografie che si cancellano da sole dopo essere state viste. Tuttavia la potenza di Facebook sta immediatamente portando al successo di Poke e alla diffusione di una nuova forma di comunicazione sempre meno estesa, non più solo muta ma perfino fugace.

"Questo messaggio è segreto. Dopo che lo hai letto, auto-distruggiti."
(uno dei più divertiti aforismi di McLuhan)