domenica 22 settembre 2013

I giornali lottatori incatenati


La prima pagina dei giornali italiani consegna spesso la rappresentazione plastica dello stato del giornalismo nel nostro Paese. Uno legge i titoli principali e pensa "Ma non c'è altro di più importante?".. Sì che c'è, e se ne accorge se fa il confronto con i giornali esteri.

Oggi domenica 22 settembre, ad esempio, Le Monde, The Guardian, El Pais aprono tutti sull'attentato terroristico in Kenya, a Nairobi, che peraltro ha coinvolto anche occidentali. Sapete quali sono i titoli di apertura dei nostri giornali più "autorevoli"?
Corriere: "Saccomanni pronto a lasciare"
Repubblica: "Caos Pd, Renzi contro il premier"
Per tacere dei vari Giornale, Libero, etc.

Chi segue la stampa internazionale sa bene che non è una giornata particolare, che anzi questo avviene quasi quotidianamente. È evidente che qualcosa non va nel giornalismo italiano. Cominciamo da qui, ad essere d'accordo che una patologia esiste. Poi possiamo dibattere a lungo sulle cause e le ragioni di fondo (che di certo non riguardano solo la categoria dei giornalisti), ma sapendo tutti che bisogna cambiare per uscire da un impasse che fa solo male: ai giornalisti, ai politici, ai lettori, ai giovani, alla crescita culturale ed economica dell'intero Paese.

Diceva McLuhan, già negli anni '70, che la contrapposizione quotidiana tra un giornale conservatore e uno progressista è come quella di due lottatori incatenati e chiusi dentro un baule. In Italia è ancora così: continuano a combattersi l'un l'altro ma non sanno nulla di cosa accade fuori.

Nessun commento:

Posta un commento