sabato 30 aprile 2011

Le menti dei nostri tempi

Non dirmi che le mie idee non sono nuove, è l'ordine in cui sono che lo è
(Blaise Pascal).
Ho avuto il piacere e l’onore di ricevere da Derrick de Kerckhove un testo bellissimo da utilizzare come postfazione alla mia raccolta di aforismi di McLuhan, che sta per essere stampata da Armando Editore.
Dei tanti passaggi stimolanti, riporto qui il seguente passo:
Il motivo dell’attrazione per gli aforismi di McLuhan sta, senz’altro, nella concisione del genere e nella sua capacità di concentrare intuizioni incisive in un testo concentrato, proprio come accade nei miti. Molti dei suoi aforismi sono “micro-miti”, nel senso che condensano molta esperienza umana e saggezza popolare in forme paradossali, esattamente come fa il mito.
C’è poi l’adattabilità di questi frammenti di conoscenza umana alle menti odierne, abituate da Google e da Wikipedia a pensare in maniera ipertestuale. Oggi le persone trovano che le sequenze di frasi scollegate siano perfettamente accettabili come modalità di conoscenza. E utilizzano Google come un infinito ipertesto. McLuhan è perfetto per i nostri tempi, non solo per la sua valutazione incredibilmente predittiva dell'“Era dell’informazione”, ma anche perché il suo stile è più adatto alla predisposizione mentale dei lettori di oggi che di quelli del suo tempo.
Dentro questa considerazione ci sono mille aspetti che meritano di essere indagati, secondo un approccio transdisciplinare che va dalla sociologia dei media alla psicologia dei processi cognitivi.
Riscoprire oggi McLuhan non è un’operazione storica o filologica ma nuovamente sperimentale: rileggere le sue intuizioni con gli occhi odierni consente infatti di cogliere nuovi stimoli all’indagine dei media digitali che ci circondano.

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